Si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: “Io vado a pescare”. Gli dissero: “Veniamo anche noi con te”.
Gv 21, 2-4
Carissime e carissimi, insieme a tutto il Consiglio diocesano voglio abbracciarvi tutti e tutte ed augurarvi ogni felicità in questa Santa Pasqua 2024, partendo dal Vangelo, convinto che proprio nell’ascolto della Parola possano risuonare le più belle esperienze delle nostre vite.
Siamo nei passi finali del Vangelo di Giovanni, nel racconto della terza apparizione del Risorto sul lago di Tiberiade. I discepoli sono insieme ed hanno già visto Gesù; probabilmente si aspettano un’altra occasione per riabbracciare il Maestro ed è Pietro a rompere il ghiaccio. Lo fa tornando nella sua comfort zone: esce a pescare. E come sempre accade con le abitudini, che sono quegli spazi che ci ritagliamo proprio per non avere paura, tutti gli altri subito si alzano e lo seguono. Sarà proprio al ritorno da quella notte di pesca che ritroveranno il loro Maestro intorno al fuoco.
Volendo darci anche noi un appuntamento con Gesù, in questi primi mesi del triennio associativo, quali coordinate?
Per incontrare il Risorto non è necessario pensare a chissà quali cambiamenti di vita: basta lasciare che la gioia e la speranza della Resurrezione contagino le nostre routine quotidiane, rendendoci capaci di farle nuove, ogni giorno. Lo spazio dell’incontro con Gesù è lasciarGli spazio nella nostra vita di ogni giorno.
E Giovanni ci indica anche il modo privilegiato per riuscirci: la relazione con gli altri è il segreto per rendere nuova ogni esperienza di vita. Gli sguardi che incrociamo nei luoghi del nostro quotidiano sono le occasioni più impensabili per uscire da noi stessi, gettando le reti dall’altro lato. Senza dimenticarci mai che noi per primi e per prime possiamo essere sempre occasione di incontro con Gesù.
Questo è quindi il mio augurio pasquale per tutti e tutte noi: riscoprire la pienezza dei nostri quotidiani come occasioni di incontro con Gesù, soprattutto se condivisi.
Auguro a tutte e tutti noi, quindi, una Santa Pasqua che sia stimolo di una resurrezione tangibile: usciamo a pescare, come ogni giorno, ma facciamolo con la gioia e la speranza della Pasqua nel cuore e facciamolo insieme. Così renderemo ogni pesca, per tutti e tutte, una pesca miracolosa.
Daniele