Le cose belle della vita nascono sempre da una risposta positiva ad una chiamata e l’Azione cattolica chiama sempre: ci chiede di dire semplicemente “sì” a Gesù e a tante esperienze che possano avvicinarci a Lui.
Anche questa volta è stato chiesto a noi giovani di Ac di metterci in gioco, di osare: abbiamo avuto la possibilità di scegliere il tipo di servizio più aderente alla nostra sensibilità.
Undici associazioni che operano sul territorio diocesano, in ambiti diversi, hanno accettato di accogliere noi giovani e di darci la possibilità di vivere una full immersion di servizio.
Quaranta giovani hanno scelto di ascoltare il loro cuore e di rispondere un coraggioso “sì” a questa ulteriore chiamata, accettando di immergersi per quattro giorni in associazioni come Caritas Intemelia, Spes, Anfass, Casa Famiglia “La Casetta”, Centro di accoglienza “Il miracolo della vita”, Centro di Accoglienza Straordinario (CAS), Comunità Gilardi, Centro di distribuzione FAC, Casa Rachele e Don Orione.
Noi giovani abbiamo dovuto quindi compiere un’ulteriore scelta, cercando di comprendere quale fosse il tipo di volontariato a noi più congeniale: anziani, bambini, adolescenti o adulti in difficoltà.
Ma c’è di più: la proposta che ci è stata fatta è stata davvero completa. Ogni mattina ognuno di noi ha ricevuto una preghiera via SMS, per iniziare al meglio la giornata che, naturalmente, non si compone solo delle ore di servizio, ma anche di lavoro, studio e famiglia. Anche se non abbiamo pregato fisicamente tutti insieme è stato emozionante sapere che, nello stesso momento, quaranta persone erano unite attraverso le parole delle omelie di Papa Francesco.
Così come è importante iniziare bene la giornata è fondamentale anche finirla al meglio, confrontandosi con gli amici con cui condividi il cammino. Ecco che allora Villa Giovanna D’Arco ha spalancato le sue porte, offrendoci gli spazi per cenare insieme e vivere momenti di condivisione di quanto vissuto. Le nostre serate sono state arricchite anche dalla presenza di alcuni professionisti e testimoni che ci hanno offerto la loro esperienza.
Penso di poter esprimere il pensiero di tutti dicendo che questo campo di servizio sia stato solo l’inizio e che il nostro sia un “sì” definitivo.
Carlotta Londri
«Gesù non è il Signore del comfort!
Per seguire Gesù, bisogna avere una dose di coraggio,
bisogna decidersi a cambiare il divano con un paio di scarpe
che ti aiutino a camminare su strade mai sognate e nemmeno pensate,
su strade che possono aprire nuovi orizzonti, capaci di contagiare gioia,
quella gioia che nasce dall’amore di Dio,
la gioia che lascia nel tuo cuore ogni gesto, ogni atteggiamento di misericordia.Andare per le strade seguendo la “pazzia”
del nostro Dio che ci insegna a incontrarlo
nell’affamato, nell’assetato, nel nudo,
nel malato, nell’amico che è finito male,
nel detenuto, nel profugo, nel migrante,
nel vicino che è solo…»Papa Francesco – GMG Cracovia 2016