Non è facile descrivere in poche parole la ricchezza di un’associazione e di un’esperienza di fede che dal 1868 accompagna ragazzi, giovani e adulti a camminare nella Chiesa per incontrare il Signore risorto nella vita dei laici di ogni tempo.
Prendiamo in prestito la definizione che Vittorio Bachelet, il presidente nazionale che ha accompagnato l’associazione nella trasformazione successiva al Concilio Vaticano II, ha dato dell’associazione nel discorso conclusivo del suo mandato nel 1973:
Che cosa è l’Azione Cattolica?
Ne abbiamo parlato molto, ma mi pare che sia soprattutto una realtà di cristiani che si conoscono, che si vogliono bene, che lavorano assieme nel nome del Signore, che sono amici: e questa rete di uomini e donne che lavorano in tutte le diocesi, e di giovani, e di adulti, e di ragazzi e di fanciulli, che in tutta la Chiesa italiana con concordia, con uno spirito comune, senza troppe ormai sovrastrutture organizzative, ma veramente essendo sempre più un cuor solo e un’anima sola cercano di servire la Chiesa.
E questa è la grande cosa. Perché noi serviamo l’AC non poi perché c’interessa di fare grande l’AC, noi serviamo l’AC perché c’interessa di rendere nella Chiesa il servizio che ci è chiesto per tutti i fratelli. E questa credo sia la cosa veramente importante.
Nella diocesi di Ventimiglia – San Remo la prima testimonianza risale al 12 giugno 1885 con la nascita del circolo “Sacro Cuore di Gesù” della Società della Gioventù Cattolica Italiana a Badalucco sotto la presidenza di Panizzi Desiderio fu Giovanni.
Oggi come sempre nella storia, l’Azione cattolica diocesana cammina tenuta per mano da persone che si mettono a servizio della Chiesa all’interno dell’associazione nell’ordinarietà delle nostre parrocchie e a livello diocesano nelle forme e nelle strutture in cui è organizzata.