PREGHIERA E SPIRITUALITÀ
Sussidio per la preghiera
a cura dell'Ufficio Liturgico Nazionale
Approfondimento a cura di don Alessandro Ghersi
Vicario Episcopale per l'Area Liturgica
Domenica delle Palme
Bibbia, Arte e Società
Don Luigi Verdi - Fraternità di Romena
Don Mario Diana, assistente nazionale MSAC
Giovedì Santo
Venerdì Santo
Sabato Santo
Un evento speciale
L'ostensione della Sacra Sindone
Domenica di Resurrezione
MUSICA
Giovedì Santo
... se non avessi l'Amore...
Vi amo così e vi amerò...
O sacro convito, in cui Cristo si fa nostro cibo!
Venerdì Santo
...da un Amore gigante così
Io non posso tornare indietro...
È l’Amore più grande: Lui muore per me, Lui muore e risorge con me.
Per una meditazione musicale sulla Passione, ascolta la Via Crucis di Liszt: ASCOLTA
Sabato Santo
No, non muovetevi / c’è un’aria stranamente tesa / c’è un gran bisogno di silenzio / siamo come in attesa....
Vivo con te l'attesa, so che vivrai per sempre...
Gesù, mi dissero un giorno che eri morto...
ARTE
Giovedì Santo
La lavanda dei piedi di Sieger Köder (1925-2015)
Gesù e Pietro s’inchinano profondamente l’uno verso l’altro. Gesù si è inginocchiato, quasi prostrato davanti a Pietro in un gesto assoluto, non si vede nemmeno il suo volto, se non rispecchiato nell’acqua, sui piedi di Pietro.
Pietro si inchina verso Gesù. La sua mano sinistra ci parla di rifiuto, la sua mano destra e il capo, in contrasto, si appoggiano con tutto il loro peso sulla spalla di Gesù.
Pietro non guarda al Maestro, non può vedere neppure il suo volto che appare nel catino. “Quello che faccio tu ora non lo capisci ma lo capirai dopo”, dice Gesù. È questa parola che si rispecchia nell’immagine. Adesso, in questa situazione, non conta il capire ma l’incontro, l’accettare un’esperienza.
Il centro dell’immagine è il volto di Pietro. Il suo sguardo è diretto verso i piedi di Gesù (assolutamente sproporzionati) e intuisce una chiamata ad un servizio: “Vi ho dato un esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi”.
Dietro le persone, vediamo sul tavolo un calice con il vino e un piatto con il pane spezzato, elementi non relegati sullo sfondo, ma parte dell’evento al centro.
Il tappeto blu ci indica che il cielo si trova sulla terra, lì dove si vive il dono di sé per l’altro.
Se stiamo cercando il volto di Cristo, lasciamoci condurre ai piedi degli altri!
Venerdì Santo
Il Cristo di San Juan De La Cruz di Salvador Dalì (1904-1989)
Seguendo un’ispirazione avuta da un disegno di un santo del Cinquecento, san Giovanni della Croce, Salvador Dalì presenta un’opera con un taglio del tutto originale. Si osserva Cristo in croce non da un punto di vista frontale né laterale o da sotto in su come l’iconografia tradizionale ci ha abituati. Ma lo si osserva dall’alto in basso, con gli occhi del Padre Eterno!
Avvolta in una sospensione metafisica, quasi onirica, la croce sembra appesa ma nello stesso tempo è immobile e giganteggia nello spazio dell’opera. Accoglie un Cristo che non presenta i segni della Passione sul Suo bel corpo. Non sono presenti né la corona di spine né i chiodi a trafiggergli le mani. Ma siamo nel tempo di Dio, per cui, contro la legge di gravità, il corpo del Suo Figlio non cade pur distaccandosi grevemente dalla croce.
Gesù dunque è salito al Cielo con la croce e la Vera Luce di Dio illumina, attraverso il Figlio, anche la zona sottostante dell’opera dove viene ritratto uno specchio d’acqua con una barca e due pescatori; un possibile rimando a Pietro e dunque alla Chiesa che si nutre della Luce divina per essere guidata in acque sicure.
Sabato Santo
Attesa di Carlo Carrà (1881-1966)
Il quadro mostra un’atmosfera sospesa nel tempo, appunto di attesa.
Lo sguardo verso l’orizzonte, verso il punto in cui sorge il sole, richiama evidentemente i “riflessi” precedenti.
Tutto è fermo nulla accade.
In attesa che tutto accada…
ASSOCIAZIONE
Dal 5 al 19 aprile, ogni giorno un membro della Presidenza nazionale offrirà un breve spunto di riflessione sul Vangelo del giorno soffermandosi, in particolare, su una parola che possa aiutarci a resistere (o meglio esistere).
Il mistero di passione, morte e resurrezione che celebreremo ci aiuterà a cambiare il nostro vocabolario e a convertire il nostro sguardo. Dopotutto, nonostante il Covid 19, sarà Pasqua… e la vita trionferà!