Al termine del campo diocesano Giovanissimi, ecco la testimonianza di Carlotta, 17 anni, della Parrocchia di S.M. degli Angeli (Sanremo)
Anche quest’anno i giorni del campo sono finiti, ogni anno aspettiamo questi giorni di campo per mesi e questi ci sfuggono via in un attimo e tutti noi ci ritroviamo di nuovo a Sanremo nelle nostre case… le nostre case che non sono completamente le nostre case… perché Ormea non è casa nostra solo durante il campo, è come se rimanesse sempre casa nostra, è la casa dove abbiamo vissuto esperienze che non vivremo mai più, dove abbiamo creato dei legami con persone che resteranno sempre parte di noi, dove abbiamo imparato a conoscere noi stessi, dove abbiamo riso, dove abbiamo litigato e dove abbiamo fatto pace, dove abbiamo curato le nostre ferite, dove abbiamo provato emozioni vere…e dove siamo cresciuti.
E ogni campo è diverso da quello precedente…ma questo è stato particolarmente speciale…forse perché è durato poco e proprio per questo abbiamo capito che non è il tempo che è importante ma cosa ne fai del tempo, come decidi di vivere il tempo, abbiamo capito che il tempo può essere messo a disposizione per noi stessi, per gli altri e per Dio… e abbiamo anche imparato che il tempo non va mai sprecato, abbiamo imparato che questo tempo dobbiamo usarlo e viverlo al meglio…e di sicuro questo campo non è stato tempo sprecato.
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